Come fare Pubblicità Online rispettando la Privacy degli Utenti

Advertising in users privacy era
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Il mutato approccio alla privacy degli utenti limita l’uso dei meccanismi standard di targeting online solitamente utilizzati dagli inserzionisti. Il mondo sta approdando in una nuova “era cookieless”, in cui la tutela e la protezione dei dati hanno la priorità. Proprio per questo, ora vedremo insieme come continuare fare pubblicità online di successo e rispettare al contempo la privacy degli utenti.

I cookie sono un argomento ormai sulla bocca di tutti, ma non è banale comprendere cosa siano e come funzionino esattamente. Eccoli spiegati nel modo più chiaro possibile:

Supponiamo di avere una bambina di 5 anni, Sonia, a cui diremmo: “Sonia, immagina di avere una scatola magica di caramelle. Ogni volta che prendi una caramella, la scatola ricorda la tua scelta: cioccolato o caramello, ripieno o senza aromi. Quando aprirai la scatola la volta successiva, la scatola ti offrirà delle caramelle dello stesso gusto che hai scelto precedentemente, o di un gusto simile”. I cookie funzionano praticamente allo stesso modo. Analizzano le statistiche dei siti web da te visitati per consigliarti qualcosa che potrebbe interessarti. Senza cookie, la scatola smetterebbe di essere magica e non sarebbe più in grado di abbinare le caramelle ai tuoi gusti personali”.

Perché tutti parlano dell’Era Cookieless?

L’era cookieless continua a essere un tema ampiamente trattato nel mercato dell’advertising, in seguito alla crescente attenzione alla privacy e alla riservatezza degli utenti di Internet. Tutti gli Stati sono sempre più impegnati nella regolamentazione dell’uso dei cookie.

Le Autorità di Regolamentazione europee e americane stanno delineando provvedimenti per proteggere e tutelare i dati riservati. In Europa, ad esempio, si applicano le disposizioni del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR). Negli Stati Uniti si applicano leggi statali, come il California Consumer Privacy Act (CCPA). Di conseguenza, colossi tecnologici come Apple e Google hanno apportato modifiche ai loro browser e sistemi operativi. Come? Limitando l’uso dei cookie di terze parti e rendendo più difficile l’analisi delle preferenze online degli utenti.

Tutto ciò solleva importanti questioni per gli operatori sul mercato: 

  • Come targetizzare gli annunci in base alle preferenze online degli utenti?
  • Come influiranno tali cambiamenti sull’efficacia della pubblicità online?

Si tratta di quesiti più che logici, dato che i cookie di terze parti erano alla base di tantissime campagne di advertising prima dell’introduzione delle restrizioni.

Come influisce l’approccio Cookieless sugli Inserzionisti?

Si pongono problemi di targetizzazione e personalizzazione. I cookie di terze parti consentono agli inserzionisti di indirizzare il pubblico in base agli interessi e al comportamento degli utenti. Senza di essi, trovare segmenti mirati per la pubblicità risulta più complicato. L’approccio cookieless ha anche un impatto sulla misurazione dell’efficacia delle campagne pubblicitarie. I cookie di terze parti erano utilizzati per tracciare l’interazione degli utenti con gli annunci e, quindi, per misurare la conversione, una delle metriche che consente di capire l’efficacia dell’investimento in termini di budget.

L’attenzione sarà sempre più rivolta ai dati di prima parte, ossia alle informazioni che l’utente accetta di fornire direttamente all’inserzionista: numeri di telefono, indirizzi e-mail, preferenze raccolte attraverso i programmi di fidelizzazione, ecc. Le relazioni dirette con i clienti costituiranno il nuovo supporto nei meccanismi di targeting e personalizzazione.

Emergeranno anche altre opportunità e soluzioni tecniche per fornire un’alternativa ai cookie di terze parti, bilanciando l’interesse delle aziende a migliorare l’efficacia delle campagne pubblicitarie con il diritto degli utenti alla privacy dei dati.

Innanzitutto, un’alternativa già esistente è costituita dai dati che le aziende raccolgono direttamente dai loro clienti. Questi ultimi sono utilizzati per le campagne pubblicitarie, a condizione che l’utente acconsenta al trattamento dei dati e alla ricezione della pubblicità.

Inoltre, ci sono soluzioni come l’Universal ID o Unified ID. Piattaforme di terze parti si offrono di costruire modelli di preferenze degli utenti e di capire quali contenuti essi consumano, per eseguire campagne basate su una sorta di Hard ID – un identificatore stabile, come l’indirizzo e-mail. In particolare, Google ha predisposto una nuova soluzione, Topics API. Si tratta di una raccolta anonima di dati sugli interessi degli utenti che può essere utilizzata per targetizzare i messaggi pubblicitari.

Come fare pubblicità online nell'era della privacy degli utenti

Epom è una famiglia di prodotti adtech che può aiutarti a ottimizzare le tue strategie di marketing nell’era della pubblicità online e della privacy degli utenti. Ecco come:

  • Utilizzo dei dati di prima parte: Epom consente agli inserzionisti di sfruttare efficacemente i propri dati di prima parte. Con le soluzioni Epom, gli inserzionisti possono raccogliere e utilizzare i dati direttamente tramite le interazioni con il pubblico. Ad esempio, con le visite ai siti web, l’utilizzo delle app e l’incontro con l’utente grazie a specifiche strategie di marketing. Ciò permette di personalizzare al meglio il targeting e la messaggistica, rispettando al contempo le norme in fatto di privacy.
  • Ottimizzazione dinamica e creativa: Le funzionalità di ottimizzazione creativa e dinamica di Epom consentono agli inserzionisti di offrire esperienze pubblicitarie altamente personalizzate e coinvolgenti, basate su dati in tempo reale come la posizione, il meteo e il comportamento degli utenti. Ciò contribuisce ad aumentare la pertinenza e l’efficacia degli annunci senza ricorrere a cookie di terze parti.
  • Server pubblicitario White-Label: Offre una piattaforma personalizzabile per mantenere l’identità del brand, favorire la crescita dei ricavi e migliorare le relazioni con i clienti. Grazie al pieno controllo dei processi di erogazione degli annunci e alle funzionalità avanzate di targeting, potrai personalizzare la piattaforma per soddisfare le esigenze specifiche del tuo pubblico. In questo modo, aumenterai la soddisfazione e la fidelizzazione dei clienti.
  • White-Label DSP (Piattaforma Demand-Side): Offre una soluzione versatile che consente alle aziende di assumere il controllo delle proprie campagne pubblicitarie digitali e di massimizzare gli sforzi di marketing. Fornendo l’accesso a un’ampia gamma di inventari ads e di strumenti di ottimizzazione, la DSP White-Label di Epom consente alle aziende di creare strategie di customer experience altamente mirate ed efficaci, che favoriscono il coinvolgimento e aumentano il tasso di conversione. Inoltre, la piattaforma crea analisi e reportistiche, che consentono di monitorare le prestazioni delle campagne. Così facendo potrai prendere decisioni basate su dati oggettivi per ottimizzare le tue strategie pubblicitarie.

Le piattaforme Adtech come Epom sono un vero e proprio salvavita per gli operatori di marketing nell’era della privacy degli utenti, in quanto aiutano le aziende a ottimizzare con successo le strategie di marketing.

Conclusione

La privacy degli utenti e la pubblicità online sono due temi strettamente connessi. I metodi tradizionali devono adattarsi all’evoluzione delle aspettative dei consumatori e dei quadri normativi. Con il progredire della tecnologia e l’aumento della preoccupazione per la privacy, gli inserzionisti devono dare priorità alla trasparenza, al consenso e alle pratiche etiche sui dati per mantenere la fiducia dei loro clienti. L’utilizzo di soluzioni adtech efficaci che si concentrano sulla privacy dei clienti può contribuire ad una pubblicità mirata, tutelando i dati degli utenti.

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